Mentre scrivo, una stupenda luna piena prende forma nel cielo sopra la Plose e mi ricorda il passo del Cantico, che la Chiesa attribuisce a Colei, in cui “s’aduna quantunque in creatura è di bontate” (Dante), cioè a Maria Assunta: “Chi è costei, che s’avanza come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli levati”? (cf. Cantico 6, 10).
Grazie a Dio, nostro Padre buono, che ci regala queste giornate piene di luce; grazie a Lui per il canto degli uccelli di primo mattino, dolce saluto alla primavera. Lo ringraziamo anche per la gio-ia del Carnevale e per la gioia della Quaresima, stupendo cammino di conversione e di risurrezione, che cominciamo mercoledì 6 marzo, con l’imposizione delle Ceneri.
Mi soffermo su questo tempo liturgico, con l’invito a viverlo intensamente. La Quaresima è un cammino interiore, è un pellegrinaggio verso quel Cielo che sta dentro di noi, nell’intimo del nostro cuore, dove Dio ha preso dimora e dove possiamo incontrarlo.
Cerchiamo Dio.
Cerchiamolo nella preghiera, nell’ascolto della Parola, nella celebrazione dell’Eucaristia, nell’intimo della nostra coscienza, nei fratelli, nelle luci che mette sul nostro cammino…
È proprio di chi ama cercare, Dio desidera essere cercato e un po’ alla volta farsi trovare, per invogliarci a cercarlo con impegno sempre rinno-vato.
Non percorriamo il cammino quaresimale da soli, ma dentro la Chiesa, quella Chiesa a misura d’uomo che è la nostra parrocchia.
È bella la familiarità che si è creata tra i fedeli che s’incon-trano ogni mattino per la celebrazione eucaristica: non siamo estranei, la condivisione della fede e della pre-ghiera si apre spontaneamente all’amicizia.