E’ necessario essere eroi per diventare santi?
Se tutti sono chiamati alla santità, come ha ribadito chiaramente il Concilio Vaticano II, devono essere tutti… campioni?
“Rifletto e il mio spirito si va interrogando” (cf. Sal 76,7), mentre si avvicinano le due feste così importanti e così intimamente legate alla Pasqua, cioè la bellissima solennità dei Santi e la commemorazione dei fratelli e delle sorelle defunti.
Sono convinto che Dio mette il traguardo della santità alla portata di tutti: lo attesta tanto il giovane Carlo Acutis, recentemente proclamato beato, quanto la biografia del beato Enrico da Bolzano.
C’è una santità del quotidiano, che sta alla portata di tutti, perché non esige atti eroici ma una fedeltà perserverante agli impegni battesimali e ai doveri del proprio stato di vita.
Quando poi Dio manda una croce pesante per santificare un’anima, le dona anche le grazie necessarie per accoglier-la e portarla con amore.
La Sua onnipotenza supplisce alla fragilità umana e la Sua misericordia copre i peccati più gravi se riconosciuti con sincero pentimento.
Finché abbiamo l’umiltà di ascoltare e di lasciarci plasmare da Dio, Egli trova bene il modo di far trionfare la Sua grazia.
“Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me” (cf. Sal 23).
Glorificando i Santi rendiamo gloria anzitutto a Dio per la Sua infinita bontà e riconosciamo primariamente l’eroicità dei meriti del Suo Figlio unigenito Gesù Cristo!