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#AndràTuttoBene? Il lieto ottimismo del Credente

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Incredulità di San Tommaso. Olio su tela, (1600-1601), cm 107*146

Viviamo con gioia, ciascuno al posto che gli è consentito, la Settimana Santa, il cuore dell’anno liturgico e la ragione della nostra Speranza.
L’etichetta “… #AndràTuttoBene…” di questi giorni è certezza per il Credente!
Se Dio è dalla nostra parte – esclamava san Paolo 2000 anni fa -, e lo è nella buona e nella cattiva sorte, come potrebbe essere altrimenti?

“Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno”… (Rom 8,28), poiché

“né morte né vita (…), né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.” (cf. Rom 8,38).

Il fondamento dell’ottimismo del Credente, anche in questi giorni, sta nel fatto che Dio vuole e può volgere al bene ogni cosa.
Il problema è – come sempre: siamo noi dalla parte di Dio?

“Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna” (cf. Mt 10,28).

Lasciamo risuonare nel nostro cuore questo monito del Signore!

Temiamo Dio? Lo amiamo?
Se Dio in questi giorni ci sta provocando alla conversione, accettiamo?

Certamente andrà tutto bene, poiché Lui lo vuole, alla condizione che accogliamo la Sua grazia e lasciamo che essa ci trasformi, purifichi, rinnovi, santifichi.