1- Importanza della Preghiera
Non c’è progresso cristiano senza un solido fondamento di preghiera personale. La preghiera mi prepara a cogliere, dentro lo studio e dentro la vita comunitaria, la Sua voce.
2- Ascoltare Dio che mi parla
L’ascolto di Dio che incontro nell’intimo dell’anima è prioritario rispetto al parlare di Dio (teologia).
3- A pregare si impara pregando
La preghiera non richiede tempo: dobbiamo essere generosi con Dio e dedicarGli il tempo migliore delle nostre giornate, non soltanto le briciole.
Quanto tempo dedico alla preghiera adesso?
Quanto potrei dedicarne?
Importante è perseverare!
4- Valorizziamo la Sua presenza eucaristica!
Pregare in cappella o in chiesa, vicini al Tabernacolo, che custodisce la Sua viva presenza eucaristica, è meglio.
Perché?
Perché favorisce il grande passaggio, per cui comprendo che il mio pregare è partecipazione alla Sua preghiera.
Lì è presente il Verbo, che mi accoglie in Sé per unirmi alla Sua adorazione del Padre.
Anche se non sento nulla, se non ho particolari emozioni, se non riesco a dire molto o se non riesco a stare attento, il fatto stesso di permanere con fede semplice e silenziosa alla Sua presenza è capace di trasformarmi, “come chi sta al sole si abbronza” (cf. beato Carlo Acutis).
Al cospetto del Verbo, che sta presso il Padre ed eucaristicamente vicino a me, non c’è tanto da dire.
È possibile pregare anche in stanza o a passeggio, ma questo è vero perché esiste l’Eucaristia!
5- La preghiera personale come servizio pastorale
Si suol dire in situazioni disperate: “Non rimane che pregare”.
Può dirlo anche il prete in tante esperienze pastorali, quando si scontra con la chiusura di cuore di persone, che pure domandano i sacramenti o altri servizi religiosi… Né praticanti né credenti…, che si rivolgono al prete per il battesimo del loro figlio, per le Prime S. Comunioni ecc…
Che fare? Intercedere!
Stare in mezzo ad atei da credenti, per testimoniare a parole quello che è possibile testimoniare, ma soprattutto per volgere le mani al Cielo e intercedere grazia: “Signore, fa’ che vedano, guarisci la loro cecità”… Il prete ha il potere di piegare il cuore di Dio.
6- Curare i presupposti
La preghiera esige un tempo di preparazione, a volte lungo e uno stacco dalle attività precedenti, soprattutto se intense.
Conviene stabilire un tempo utile senza scadenze immediate; molto adatti sono mattino e sera (inizio e fine della giornata).
7- Superare le tentazioni ricorrenti…
Il progresso della preghiera attraversa alcuni passaggi obbligati, legati al superamento di tentazioni ricorrenti:
- “Non credo sia importante” –> non vi è nulla di più importante! (ricordare le mani alzate di Mosè!).
- “Mi pare di perdere tempo” –> nessun minuto di preghiera è sprecato.
- “Non sento niente, mi sento arido e vuoto” –> l’esperienza dell’aridità, del vuoto interiore, del deserto è fondamentale per purificare e accrecere lo spirito di preghiera.
8- Alcuni suggerimenti pratici
>Cominciare calmando la mente e il corpo.
Assumere una posizione comoda, con la schiena diritta.
Fare uno screening del corpo per risolvere eventuali tensioni muscolari. Le tensioni di mente e cuore si riflettono anzitutto sui muscoli facciali: è quindi utile rilassare gli occhi e le palpebre.
>Per mantenere la concentrazione è utile fissare un punto e mantenere concentrato su di esso lo sguardo.
>Non forzare la concentrazione e non reprimere le distrazioni o i pensieri e le immagini ricorrenti: piuttosto fermarsi ad osservarli, coglierne la radice. Prepreoccupazioni, pensieri, desideri, ricordi, ecc… hanno sempre una radice, che una volta colta, può essa stessa diventare preghiera.
>Nel caso della preghiera verbale la concentrazione è favorita dal recitare le preghiere molto lentamente, quasi sillabata; questo procedimento è di aiuto anche nella lettura individuale dei salmi (beviario).
>In caso di distrazioni particolarmente fastidiose e persistenti, che impediscono il normale svolgimento della preghiera, evitare di scoraggiarsi e di lasciare, bensì offrire al Signore quello che è possibile. Può molto aiutare in questi casi la “preghiera del cuore”, cioè la ripetizione prolungata del nome di “Gesù” al ritmo del respiro.
9- Verso una progressiva semplificazione di contenuto
La preghiera riflette il livello della nostra fede e della nostra fiducia in Dio.
Quanto più credo che il meglio per me è semplicemente il compimento della volontà di Dio, tanto più la preghiera si semplifica attorno alle suppliche fondamentali del Padre Nostro.
Questa semplificazione può essere aiutata allenandosi a pregare le singole invocazioni del Padre Nostro sulla corona del Rosario, pensando che sempre quando prego, ma specialmente quando prego il Padre Nostro, è il Figlio che mi unisce alla Sua preghiera.
10- Tante forme di preghiera, ma sostanzialmente…
Vi sono varianti di preghiera che dalla forma verbale tendeono alla contemplazione silenziosa, al semplice e silenzioso raccoglimento interiore.
La preghiera del contadino di Ars, di cui in CCC, è un esempio alto di preghiera contemplativa, e un incoraggiamento: le forme più elevate di preghiera contemplativa non sono riservate a pochi eletti, poiché Dio le rende possibili anche ai semplici e agli umili.
11- Rapporto fra la preghiera personale e quella liturgica
La preghiera liturgica alimenta la preghiera personale, ad esempio quando leggo e medito le orazioni e le altre parti proprie della S. Messa quotidiana.
La preghiera individuale fa sì che la liturgia non scada nell’abitudinarietà o nel formalismo.
12- Adorazione eucaristica
La Chiesa insegna la fondamentale importanza dell’adorazione eucaristica e la raccomanda a sacerdoti e laici. Non si tratta di un esercizio devozionale fra gli altri, ma è piuttosto il necessario complemento dell’Eucaristia celebrata.
Dovrebbe essere un momento riposante.
Icone bibliche:
>Maria di Betania accoccolata ai piedi di Gesù;
>l’apostolo Giovanni che china il capo sul petto del Signore durante l’Ultima Cena;
>la parola dell’Apocalisse: “Io sto alla porta e busso; se uno mi apre, entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con Me”…
13. La preghiera liturgica
E’ il primo servizio sacerdotale.
La liturgia è partecipazione personale alla preghiera ufficiale della Chiesa, Sposa di Cristo, per la glorificazione del Padre e per la salvezza del Mondo.
Il tempo del Seminario dovrebbe favorire la valorizzazione della preghiera liturgica.
Come vivo i momenti della liturgia quotidiana (Lodi, Vespri, S. Messa?)
Come potrei migliorare la qualità della preghiera liturgica?
14- La S. Messa
Non è sempre l’inizio cronologico della giornata, ma dovrebbe costituire sempre il suo principio: vivo bene la mia giornata quando essa scaturisce dalla S. Messa; quando faccio della S. Messa un prolungamento del mistero eucaristico, nei suoi significati di azione di grazie e offerta sacrificale.
Questo può avvenire ritornando mentalmente, durante il giorno, al momento eucaristico e alle parole della consacrazione.
La celebrazione quotidiana della S. Messa riporta il sacerdote al cuore della sua vocazione, che consiste nel diventare trasparenza dell’amore sponsale di Cristo per la Chiesa sua sposa (“Questo è il mio corpo…”).
Per vivere appieno il mistero eucaristico è necessario prepararsi.
Potrebbe essere di aiuto leggere le letture e riflettere su di esse; pregare la preghiera eucaristica; unire alla S. Messa una particolare intenzione di ringraziamento e di offerta…
15- L’Ufficio in Seminario
Alcune possibili migliorie:
>recita più meditativa;
>variare la forma della recita o cantillazione dei salmi:
antifonale (fra due cori opp. fra S/T), responsoriale, diretta
Nella recitazione individuale abituarsi a leggere molto adagio,
ev. muovendo le labbra: questo aiuta la concentrazione.
Far sì che la lettura diventi preghiera, cioè che lo sguardo interiore, mentre leggo, sia effettivamente rivolto a Dio.
Se mi accorgo di non aver seguito il senso del testo, ma di aver soltanto letto, sarebbe opportuno riprendere il salmo o cantico dall’inizio.