Nel mese di agosto ci lasciamo guidare da questa perla del Breviario, un brano dell’”Imitazione di Cristo”.
La viva conoscenza di Cristo è il nostro riposo, la sua imitazione è fonte di pace vera. Il nostro pellegrinaggio interiore ha Cristo come via, e come tra-guardo la piena conformazione a Lui.
Ci sorregga nel nostro cammino l’aiuto di Maria assunta, poiché “qual vuol grazia a e lei non ricorre, sua disianza vuol volar sanz’ali”.
“Convèrtiti di tutto cuore al Signore, abbandona questo misero mondo, e l’anima tua riposerà, perché il regno di Dio è pace e gioia nello Spirito Santo. Verrà a te Cristo e ti mostrerà la sua consolazione, se però tu gli avrai preparato nell’intimo una degna dimora. Tutta la sua gloria e ogni suo splendore vien dall’interno (cfr. Sal 44,14) e quivi si compiace. Frequente è la sua visita all’uomo inte-riore, dolce il suo discorrere, gradita la sua consolazione, molta la sua pace, e la familiarità stupenda assai.
Su, anima fedele, apri a questo sposo il tuo cuore, così che abbia a degnarsi di venire a te e abitare in te. Dice infatti così: «Se uno mi ama, osserva la mia parola, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23).
Da’ luogo a Cristo, dunque. Quando hai Cristo, sei ricco e ti ba-sta. Sarà lui il tuo provveditore e il tuo procuratore in tutto, tanto che non occorrerà più sperare negli uomini. Poni tutta la tua fiducia in Dio, e sia lui il tuo timore e il tuo amore. Risponderà lui per te, e farà bene, farà quel che sarà meglio. Non hai qui la tua «città stabile» (Eb 13,14); e dovunque tu sia, tu sei un estraneo e un pel-legrino, né avrai mai riposo fintanto che non ti sarai intimamente unito a Cristo.
Il tuo pensiero stia sempre presso l’Altissimo e la tua supplica s’innalzi a Cristo senza interruzione. Se non riesci a speculare nelle cose alte e celesti, riposati nella passione di Cristo, e fa’ volentieri dimora nelle sacre ferite di lui.
Sopporta te stesso con Cristo e per Cristo se vuoi regnare con Cristo. Se entrassi una volta perfettamente nella intimità di Gesù e sentissi, sia pure in piccola misura, il sapore del suo amore arden-te, allora non ti cureresti più per nulla del tuo comodo o incomodo, ma piuttosto gioiresti degli obbrobri a te fatti, perché l’amore di Gesù fa che uno disprezzi se stesso”…
Dal libro della “Imitazione di Cristo” (Lib. 2, 1-6)