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Contemplando l’Assunta

Veneriamo Maria “Vergine”: grazia e merito si intrecciano in questo appellativo, uno dei più frequenti attribuito alla Madonna.
Già i Padri della Chiesa professavano la fede nella verginità di Maria anche dopo il parto del Signore, convinti che la condanna di Eva (cf. Genesi: “con dolore partorirai…”) non potesse applicarsi anche a Lei, Maria, la tutta Santa.
Maria “Vergine”: è un appellativo sponsale, allude ad una consacrazione radicale del cuore e del corpo a Dio, amato prima di ogni cosa e sopra ogni cosa.

Ma anche gli sposi, se vivono in pienezza il loro rapporto, sono chiamati a modo loro ad un amore “verginale”, inteso come consacrazione di tutto l’essere, corpo e anima, alla custodia premurosa della gioia del proprio partner.
Solo quando è animato da questa intenzione il rapporto coniugale è coerente, nel senso che l’unione coniugale manifesta e rafforza l’impegno degli Sposi a diventare un cuore solo; in questo contesto “verginale” significa “puro” oppure “innocente”, ed è la condizione necessaria perché il carattere sessuale dell’amore risplenda in tutta la sua sacra bellezza.
La verginità è scelta di amore sponsale radicale: è la scelta di chi vuole amare il Padre come è amato dal Padre, senza condizioni e senza riserve.
Così ha amato Gesù per primo, così hanno amato i Vergini di tutti i tempi della Chiesa, nella sequela di Cristo, sull’esempio e con l’aiuto della Vergine Maria.
Mi pare importante considerare che la verginità consacrata non è la condizione definitiva dell’Uomo: è funzionale, in quanto legata al tempo presente e alla presente chiamata alla santità;
Siamo fatti per conoscere l’amore trinitario nell’esperienza della gioia nuziale dei nostri Corpi redenti e finalmente santificati.
E’ verso questo Paradiso che tutti siamo in cammino, tanto i Vergini quanto gli Sposi cristiani.
La verginità consacrata è già ora profezia di quei tempi nuovi, nei quali l’amore di chi sarà ritenuto degno delle Nozze eterne sarà perfetto. Per questo la Chiesa tiene in grande onore la verginità consacrata, e anche noi ne comprendiamo la bellezza.
E dal momento che tutti siamo chiamati alla pienezza della Caritas – anche gli sposi cristiani secondo la loro specifica vocazione – tutti ci affidiamo a Maria, la Vergine Sposa, la Donna bella nell’anima e nel corpo, che riassume in sé la bellezza di tutto il creato e prefigura la bellezza della Chiesa, e che ora è sponsalmente ‘una caro’ con Cristo risorto.