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Come Cristoforo a servizio di Gesù

Il 25 luglio ricorre la memoria di san Cristoforo, martire in Licia (odierna Turchia) nel 250, durante la persecuzione ordinata dall’Imperatore Decio.

Spesso raffigurato sulle pareti esterne delle chiese come gigante che porta sulle spalle un bambino, fu uno dei quattordici “santi ausiliatori”, fra i santi più venerati nel Medioevo, protettore dei viandanti e dei pellegrini prima di intraprendere itinerari difficili e pericolosi.

Oggi il santo è divenuto il protettore degli automobilisti, che lo invocano contro gli incidenti e le disgrazie stradali.

La leggenda che ha reso famoso san Cristoforo in Oc-cidente risale al XIII secolo e narra che Cristoforo fosse un giovane gigante, che si era proposto di servire il signore più potente. Per questo fu successivamente al servizio di un re, di un imperatore, poi del demonio, dal quale apprese che Cristo era il più forte di tutti. Di qui nacque in lui il desiderio della conversione. Da un pio eremita fu istruito sui precetti della carità: volendo esercitarsi in tale virtù e prepararsi al battesimo, scelse un’abitazione nelle vicinanze di un fiume, con lo scopo di aiutare i viaggiatori a passare da una riva all’altra. Una notte fu svegliato da un grazioso fanciullo che lo pregò di traghettarlo; il santo se lo caricò sulle spalle, ma più s’inoltrava nell’acqua, più il peso del fanciullo aumentava e a stento, aiutandosi col grosso e lungo bastone, riuscì a guadagnare l’altra riva. Qui il bambino si rivelò come Cristo e gli profetizzò il prossimo martirio. Dopo aver ricevuto il battesimo, Cristoforo si recò in Licia a predicare e qui subì il martirio.

Il nome “Cristoforo” significa “portatore di Cristo” e de-signa quello che siamo divenuti mediante il battesimo. Un tempo i contadini lo guardavano, anche da lontano, per ottenere un po’ della sua forza. Noi possiamo guardarlo con fede, per avere la forza di donare a Cristo la nostra vita, come ha fatto lui.