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Vieni, Spirito, dal Cielo

Ci avviamo verso la grande festa della PENTECOSTE, nella quale culmina il tempo pasquale.
Lo Spirito Santo: non lo “sentiamo” ed è difficile parlarne; la Sua azione in noi è stata riassunta con efficacia così: Egli è “il Dio invisibile, che ci rende visibile Dio”.
E’ a causa Sua che “vediamo Dio” nella luce della fede; è a causa dello Spirito che già ora viviamo la vita del Figlio Gesù e che un giorno, ultimata la nostra conversione, potremo ritrovarci con Lui fra le braccia del Padre e ciò costituirà la nostra gioia eterna.

Di norma non lo “sentiamo”, lo Spirito, perché è nel profondo della nostra anima per trasformarla. Ma Lo avvertiamo in noi, nel cuore e nella coscienza, ogni volta che Gli opponiamo resistenza: il che avviene quando non ci lasciamo plasmare (“potare”), per diventare maggior-mente conformi al Figlio.
Poiché per questo lo Spirito ci è stato dato. E per questo, cioè per rigenerarci ad immagine del Figlio, Egli dev’essere dentro e fuori di noi come fuoco, acqua e vento, cioè indomabile e imprevedibile, delicato e impetuoso, tenero e irremovibile, per coglierci là dove siamo come singoli e come Chiesa e riportarci sulla Via.
Dentro il genere umano, soltanto in Maria lo Spirito ormai riposa, poiché in Lei l’opera di santificazione è ultimata; ed è alla Sua materna intercessione, che da quest’anno ci affidiamo anche come Chiesa, per imparare a vivere nello Spirito.