A fine gennaio facciamo memoria di due santi, ai quali guardiamo con ammirazione e fiducia: san Ujöp Freinademetz (29 gennaio), patrono della parrocchia di Millan, e san Giovanni Bosco (31 gennaio), patrono dei giovani e dell’Oratorio.
Non mi pare che nella vita di Ujöp vi siano state esperienze mistiche speciali, in questo senso è un santo molto “ordinario”; straordinario è il fatto che Dio abbia scelto e messo in cuore a Ujöp un tale amore per il popolo cinese, da fargli desiderare di rimanere cinese anche in Cielo.
Invece nella vita di san Giovanni Bosco le esperienze mistiche abbondano: sogni profetici, visioni celesti, fatti straordinari, ad es. il cane lupo, più volte misteriosamente apparso a difenderlo dai briganti.
Questi amici di Dio ci sono vicini: nemmeno immagi-niamo quante grazie ci raggiungono per mezzo del loro amore e della loro preghiera.
Inoltre pensare a Loro ci è utile per familiarizzare con la vita del Cielo, con l’Aldilà, e con la santità, quale traguardo finale della nostra vita di battezzati.
Ai due menzionati aggiungiamo anche il popolarissimo vescovo e martire Biagio (3 febbraio), nel cui nome viene impartita la benedizione della gola, a ricordo di un miracolo da lui compiuto mentre era in carcere, in attesa del martirio. Ma non è solo dal mal di gola che gli chiediamo di essere liberati: Biagio, che ha dato la vita per amore di Cristo, ci sostenga in tutte le prove della vita.
Celebriamo con gioia la memoria di questi amici di Dio e nostri e coltiviamo nella preghiera il rapporto con loro, ai quali lo Spirito ci ha uniti nella comunione del Corpo mistico!