Deserto scuola di Speranza

Il deserto scuola speranza

Nel deserto Nm 1,1 per riapprendere il significato e l’uso della terra nel quadro dell’Alleanza

Strettamente connessa con rieducazione alla fede in YHWH nel deserto è la pedagogia concernente il senso e l’uso della terra + suoi beni. Il quadro dell’alleanza richiede una reinterpretazione totale dell’esistenza del popolo di Dio e il suo riferimento alla gestione dei beni necessari e indispensabili all’esistenza – cita bevanda – è il luogo per riscoprire, dopo l’alienazione egiziana, la mano provvidente del Signore, creatore fedele 1 Pt 4,19 Gn 3,17-19. E’ questa l’unica interpretazione dei beni della terra e delle cose di questo mondo, che l’orizzonte del peccato sa suggerire all’uomo/donna alle prese con i problemi proprio sostentamento /sopravvivenza. La scomparsa di Dio dal loro orizzonte prodotta dall’interpretazione immanentistica, dal basso, della creazione, lascia gli uomini soli davanti al creato. La dinamica che in essi si sviluppa, allora, è comunemente quella della cupidigia (ebr. chamad : gr. epythimia). Si viene presi dalla brama di conquistare una preda per possederla gelosamente, dal desiderio di accumulare i propri beni. Si passa presto dalla febbre del pane alla febbre dell’oro. L’essere non trova altro modo di assicurarsi se non mediante l’avere. La paura della mancanza di beni – dall’indigenza al sottosviluppo – affligge l’esistenza degli individui e dei popoli. L’idolatria delle cose prende, perciò, il posto dell’adorazione del vero Dio e il rapporto con l’altro uomo diventa geloso, invidioso, competitivo, egoistico fino al furto e al fratricidio: ”i frutti del suolo” di Caino e i “primogeniti del gregge” di Abele Gn 4,3-5. Homo homini lupus.

La corruzione della dimensione economica “il frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino” Gn 3,3.6.11-12