Esegesi Esodo 15
Es 15 – Esegesi
E’ il salmo di ringraziamento del popolo che, dopo aver visto la mano potente con cui il Signore ha trionfato sugli Egiziani, ha lasciato che nel suo cuore sbocciassero i fiori meravigliosi della fede, canto, lode. Tutto il cantico è esplosione di esultanza davanti al volto del Signore che è diventato salvezza per me v.2: Le parole con cui si apre: “Vogliamo cantare un canto al Signore…” sono rivelatrici già dei sentimenti intensissimi di chi, cosciente di essere salvato dalla morte, sente di non poter fare nulla di più adeguato se non riempire spazio/tempo della sua esistenza del senso della presenza del Signore 2Cor 5,14-15 accompagnato da una gratitudine senza limiti che trabocca in manifestazioni esteriori di canto, musica, danza cfr 15 1-2. Questi vv annunciano la volontà di un coinvolgimento appassionato di tutto l’essere del salmista nella lode/esultanza davanti al suo Signore che lo ha strappato alla morte. Il primo motivo per cui è lodato (YHWH) è espresso in ebraico con un verbo che ha forte risonanza teologica/spirituale qui accentuati da una costruzione particolare. Radice… “si è dimostrato eccelso” = nella Bibbia sfumatura di enfasi.
“Perché si è dimostrato eccelso?” magnifico al di là di ciò che un uomo si possa immaginare: ha fatto l’impossibile, ciò che un uomo mai avrebbe potuto fare: non solo ha fatto affogare il cavaliere, ma anche il suo cavallo e per di più nel mare. Poiché il Signore ha operato l’impossibile i motivi di lode a suo riguardo possono essere moltiplicati all’ infinito.
Cfr senso preciso del verbo (g’h) : a) suggestivo per gettare luce. Radice applicata al mare = simbolo forza minacciosa evocatrice di morte. Sal 46,4 = supremazia del Signore sulle potenze caos/mare “Fremano si gonfino sue acque tremino i monti nella sua insurrezione (g’h) violenza arroganza del mare Sal 89,10 : “Domini l’orgoglio (g’h) del mare. – Insurrezione violenta delle acque. Il Signore manifesta sua potenza supremazia. b) applicati all’uomo = orgoglio presunzione Pr 16,18-19…fanno seguito caduta rovina Sal 10,2 “Il misero soccombe all’orgoglio dell’empio…” Alterigia da parte dell’empio, escogita piani…
I cavalli/carri nella Bibbia = arroganza Dt17,16-17; 1Re 1,5
c) riferito al Signore stesso alto, eccelso, sublime… chi lo pretende per sé – tracotanza empia
L’arroganza viene svelata dal Signore nel suo valore reale, assoluta inconsistenza, nullità.
Sull’applicazione della radice (g’h) a Dio nel nostro testo 3 volte + Is 2,9-21= contrasto fra magnificenza di Dio e boria umana.
Tornando al testo si focalizza il significato. Quando in Es 15 si esalta il Signore che si è dimostrato magnifico perché ha gettato in mare = assoluta supremazia di YHWH che ha affermato il suo diritto esclusivo a essere maestoso scagliandosi con forza contro tutti i superbi della terra. “Mia forza mio canto è il Signore” Rashi traduce “La forza e la vendetta del nostro Dio sono divenute per noi salvezza” = parla di vendetta non di canto perché la radice zmr qui adoperata in altri contesti ricorre anche con il significato di “potere, tagliare, abbattere” Lv 25,4.
Il verbo consente due significati e forse l’autore stesso mentre pensava all’uno, non escludeva l’altro. Il senso di vendetta da parte di Dio è più problematico per noi – immagine dura antropomorfica – non rientra nostre categorie nell’idea che ci siamo fatti di Dio.
Ma proprio per questa difficoltà dobbiamo soffermarci a riflettere.
Alla luce di Es 14 è legittimo assumere la vendetta del Signore contro i suoi nemici non nel senso di arrecare loro un male….come taglione!
Si tratta di vendetta finalizzata al riconoscimento della grandezza unica del Signore. Dio “colpisce” per portare anche i nemici alla confessione di fede in lui. C’è una fase negativa in cui Dio annienta il male dei nemici (=vendetta), ma l’effetto inteso da tale distruzione è che venga spenta in loro la superbia del peccato che li acceca e li rende incapaci di riconoscere chi è il vero Signore. Questo modo di fare di Dio diventa salvezza per noi.
“Questi è il mio Dio” = YHWH è Dio che agisce in questo modo, che per salvare fa morire, perché ha a cuore l’edificazione del bene, inconciliabile col male che va radicalmente eliminato. v.3 = Dio è esaltato nella qualità di “Signore che combatte” ricorso a … – antropomorfica (lett. “uomo i guerra” espressione strana -tradotto anche con prode-guerriero)
Il combattimento però non è fatto alla maniera umana ma consiste nella rivelazione della potenza del suo nome perché si giunga a conoscerlo + adorarlo: “Il Signore è prode in guerra , YHWH è il suo nome”.
In ebraico il tetragramma -YHWH -è il nome di Dio che interviene nella storia, chiamando e ponendo Abramo e Israele (e finalmente Gesù) quale segno della benedizione universale dell’umanità Gn 12,1-3 e dunque per fare in tutti verità facendo a tutti misericordia Rm11,32.
Nella mentalità ebraica il nome del Signore non è mai disgiunto dalla sua pietà infinita perché mentre egli fa verità e distrugge il male, continua a riversare il suo amore anche sui nemici.
v.4 L’enfasi è su tutto l’apparato militare del nemico che aveva provocato il terrore e l’incubo su Israele 14,9-10 e si ricorda quello che il Signore ha fatto di tanta “potenza” li ha gettati nel mare, anzi li ha fatti affondare nella melma del mare dei giunchi. Il verbo tradotto con furono sommersi ( Tubù) è impiegato in altri contesti per indicae l’affondamento nella melma cfr Sal 69,2-3 “Salvami…. l’acqua mi giunge “. Da considerare è anche Ger 38,6 quando fu gettato in cisterna di fango là “non c’era acqua ma fango” e così Ger affogò nel fango v 5+10+16 = esprimere idea annientamento nemici ridotti a impotenza cfr Ger 51,62-64. Scrive su un rotolo tutte le sventure che dovranno capitare alla città poi dà a Seraia l’incarico di leggerlo in pubblico.
Il gesto richiesto dal profeta simboleggia bene la caduta di Babilonia come lo sprofondare di una pietra pesante a mare cfr Ap 18,21 . Egitto + Babilonia spesso menzionati insieme come paesi avversari da annientare in quanto nazioni costruite da mani di uomo, dal basso, in un orizzonte chiuso di autosufficienza Gn 11,1-9. Diventano simbolo di potenze malefiche che sembrano voler attentare alla potenza stessa di Dio, perché concentrano in sé le forze oscure e pericolose… ostacolano il piano dii Dio nella storia. Per questo Dio le mette in rotta e le nullifica con il solo sguardo dall’alto sua dimora nei cieli. Cfr contrasto Gerusalemme/Egitto+ Babilonia.
Annientamento presentato come pietrificazione paralisi che li rende incapaci di ogni movimento: ridotti come cadaveri pesanti, ancor prima di precipitare nell’abisso Idea di pesantezza cfr v.16 – “dum” il cui primo senso è tacere, stare in silenzio, ma che indirettamente = immobilità perché qui il silenzio qc di inanimato quindi muto. I nemici del Signore v.7 abbattuti i tuoi avversari Sl 2,19 11 6-7 contro apparente forza dei nemici che confidano in cavalli/cavalieri il Signore dispiega la potenza del suo braccio.