Terza sorgente del peccato
La terza sorgente del peccato: lavoro umano/progresso tecnico
Asserviti orgoglio prometeico dell’umanità che pretende di autopromuoversi autorealizzarsi Gn 11,1-9
La costruzione della Torre di Babele introduce sulla terra e nelle cose della terra un disordine violentemente imposto dalla superbia umana. Gli uomini decidono di “darsi un nome” 11,4 invece di riceverlo dal Creatore 5,1-2; 1,26-27; 2,18-25; Mt 1,21,23,25. Per realizzare questa impresa titanica i costruttori della Torre pretendono di utilizzare i beni della terra fino alle più recenti invenzioni della tecnica umana: i mattoni cotti al fuoco e il bitume 11,3-4.
Questo terzo peccato costituisce un tradimento , da parte dell’uomo, della missione affidatagli da Dio, di “permeare il mondo di significato“, “dando un nome” alle creature al di sotto di lui 2,19-20=interpretando la verità della creazione cominciata da Dio e, con il suo lavoro e con il dominio responsabile sulle cose-in obbedienza al creatore-facendola evolvere e conducendola fino alla rivelazione di tutti i suoi segreti, delle sue possibilità e dei suoi significati, a gloria e lode del Signore 1,28-29; 2,15-17.
Il peccato dei costruttori della torre consiste nella pretesa laicista e atea di usare la terra e le sue potenzialità prescindendo dal piano di Dio-che appare ignorato- e persino contro il Signore, pretendendo stoltamente di farsi come lui 3,4; Is 14,3 Babilonia; Ez 28,1-19; Ap 13,1-8.
Babele è il luogo della menzogna e della “confusione”, l’opposto della separazione creatrice tra Dio e il Creato 1,3,6-7, come Sodoma e Gomorra e l’Egitto Dt 29,21-28; Ger 50,33-40; Ap 11,8; un segno del regresso caotico della creazione TOV come il diluvio Gn 6,1-8,22. E’ questo il peccato collettivo dell’umanià’, quello che sottomette la creazione alla caducità spogliandola del suo vero senso datole dal Creatore, e presumendo di attribuirle e di caricarla di un altro senso, falso, costruito dalla mente dell’uomo e artefatto dalle sue mani. Per questo la creazione geme e soffre, come per doglie di parto, in attesa di essere liberata dalla corruzione per divenire l’ambiente in cui si riveli la gloria degli uomini diventati figli di Dio nel Figlio. Questi infatti, e solo lui è l’Uomo che sa vivere nel mondo in verità’. Egli è la Verità Gv 4,23-24.
I 5 tempi della catechesi biblica sul peccato sono riconoscibili anche in 11,1-9 dove la menzogna dell’autonomia umana dal Signore e dal nome che egli le ha dato produce, inoltre, tra gli uomini, una confusione di linguaggio – e dunque di interpretazione delle cose e di se stessi – che potrà essere guarita solamente dallo Spirito dell’ultima Pentecoste At 1,4-5,8; 2,1-13.
Non si dà un peccato insomma, che sia solo peccato contro Dio o contro l’uomo o contro le cose. Da qualunque parte incominci, la menzogna si estende a tutta la struttura umana, il cui centro unificatore è appunto la coscienza menzognera del soggetto peccatore che interpreta falsamente se stesso.