Samuele l’ultimo Giudice

Samuele l’ultimo Giudice

I nostri 2 libri di Sam – uno solo lingua ebraica, annoverati “ prof anteriori” con Gs, Gdc, Re. In LXX primi 2 dei 4 dei Regni.

Periodo storico dal santuario di Shilo precedente vittoria Filistei ad Afak 1050 alla morte di Davide 970. Elezione Saul 1030 sua morte 1010.

L’ultima redazione sembra Dt, parte riforma Giosia fino all’esilio raccolto fuso-contrapposto fonti+tradiz. diverse, alcune molto antiche. La storia regno fam. Davide 2Sam 9,20; 1Re 1-2 è quasi contemporanea storia che narra. Sembra testimone oculare prima metà Regno Salomone. Altre raccolte possono essersi formate verso l’anno 700 per conoscere redazione finale tempo esilio.

Contenuti I Sam dopo blocco cap 4,1-7,1 che come in Gdc, presentano solita situazione Israele peccatore messo in mano nemici – qui filistei – leggiamo storia cruciale ultimo giudice Samuele già all’ annunciata all’inizio 1Sam 1-3 e ripresa 1Sam 7,2. Avrebbe potuto far parte Gdc, ma qui, conducendo all’unzione + elezione Saul quale I° re Israele rappresenta grande introduz. grande storia regalità israeleitica.

Da 1Sam 13 a 2Sam 1 leggiamo 2 vite parallele Saul/Davide, tragica la prima gloriosa la seconda – che appaiono quasi come una storia di discernimento spirituale tra un falso/vero modo di intendere la stagione regalità in seno al popolo di Dio. Lezione di discernimento sul modo di condurre la “battaglia – vittoria del Signore” contro nemici del suo popolo + sua elezione.

Da 2Sam 2 a 1Re 2,11 = storia regno Davide apre periodo aureo monarchia del figlio Salomone. Tempo monarchia dura circa 440 anni.

Consacrato figlio donna sterile

1,19-20 confronta altri interventi JHWH ricorda e prepara in favore popolo. Qui c’è un quadro piccolo di intensa pietà domestica – pellegrinaggio di Sam a Shilo e la fede + preghiera di Anna + tenera intimità familiare tra Elkana lo zufita di Rama = altura e Anna che si iscrive in un + ampio quadro di sciagure nazionali provocate finalmente dai sacrilegi di una classe sac. indegna.

Allo stesso modo nascita di Mosè è stata raccontata contesto minaccia tragica + GB tempo re Erode 1,5 Lc; Gesù Cesare Augusto 2,1-7 cfr quadro internazionale di Lc 3,1-6.

Molto prima che nei fori roboanti dei mass-media o sui campi di battaglia l’iniziativa del Signore raggiunge il suo popolo sin nel seno delle sue madri. Cfr Sara + patriarchi – Sansone. Da questa iniziativa rimarranno segnati Ger 1,4-8, il servo Is 49,1.

5-6 Il riprodursi di annunciazioni concezioni – nascite – chiamate – crescite – al sorgere vocazione NT = unità e continuità 2 economie GvB -Gesù: Paolo Rm 1,1-4; Gal 1,15-17.

Anche qui ritorna il caso di una donna dal grembo reso sterile (dal Signore) e perciò umiliata dalla sua rivale anche se amata con grande tenerezza dal marito, un levita montagne di Efraim. L’eccesso del suo dolore + amarezza fanno confondere lo sfogo sua preghiera davanti al Signore come farfugliamento di un ubriaco. La segreta preghiera di donna afflitta cambierà le sorti di Israele. Il Signore che ha chiuso il grembo materno è pure colui che lo apre per salvare il suo popolo.

Il luogo in cui si decide questo evento salvifico è il santuario di Shilo, dove già Gs ha localizzato la tenda del convegno con l’arca e dove aveva avuto luogo una distribuzione del paese tra le tribù. 18,1.8-10

Il bambino si chiama Samuele perché – diceva Anna – “Dal Signore l’ho impetrato”. Una volta divezzato la madre lo conduce al santuario a vedere il volto del Signore, poi resterà lì per sempre 1,22. La madre felice compie così il voto al Signore, fatto fra le lacrime, di consacrarlo. Per tutti i giorni della sua vita è ceduto al Signore 1,28.

Allora Anna prega cantando una canzone 2,1-10 che celebra quello che le è accaduto interpretandolo in vista della provvidenza di JHWH per il suo popolo, un po’ come Es 15 … in vista futuro destino di Israele e Gerusalemme. Qui è cantata la grandezza e forza del Signore che è di preferenza il Dio dei poveri, deboli, donne sterili. Partendo dalla grazia ricevuta, Anna si innalza poi a celebrare il Signore in se stesso nella sua santità e solidità (rocca) nella sua onniscienza e rettitudine. Va lodato anche quando fa morire perché poi, quando vuole, farà rivivere. (?) quando fa scendere … farà risalire .. poveri … ricchi

Infatti Anna, benedetta da Eli anziano sacerdote di Shilo “per il prestito fatto al Signore” darà ancora ad Elkana 3 figlie e 2 figli.

Il Signore veglia sui passi dei giusti , mentre i suoi avversari, gli empi, svaniscono nelle tenebre 1Sam 2,8-10.

E’ interessante questo finale sul re messianico in una “canzone dei poveri” di epoca monarchica. E’ un motivo tipico di alcuni profeti + Salmi 22,27 Lc 4,16-19. Al canto di Anna – Myriam di N. ma pure il Sal 16 messo da Pt, discorso Pentecoste, sulla bocca Messia risorto At 2,22-36

Iniquità casa di Eli 3,14 Sac. indegno spazzato via

La crescita del piccolo Sam a Shilo – dove, (munito?) di un efod di lino sotto guida Eli, presta servizio davanti al Signore per quanto poteva un fanciullo ancora ignaro di JHWH + sua parola 2,18, è in stridente contrasto con depravazione figli di Eli … approfittano brame cibo – sesso 2,12-17.22-26.28.

Il clima religioso intorno a Shilo è pesante, come ogni volta che si ha l’impressione che il Signore taccia e abbia dissolto lo sguardo dal suo popolo. L’inefficacia dei deboli rimproveri che il vecchio Eli tollerante rivolge ai figli viene condannata dalla profezia minacciosa di un uomo di Dio di passaggio, il quale descrive la situazione di decadenza religiosa di un popolo che accetta di trovarsi caduto nelle mani di un sacerdozio corrotto 2,27-36. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non frequenti, ma la lampada di Dio non era ancora spenta 3,1b-3.

Lungi dal tacere in simili tempi bui, JHWH si confida non hai rappresentanti uff. del suo popolo ma a qn dei piccoli = Lourdes, Fatima .. qui il Signore chiama 4 volte: “Samuele!” mentre il fanciullo dorme sotto l’arca di Dio. 4 volte risponde prontamente “Eccomi!” cfr Abramo, Giacobbe, Mosè .. Non ha altro riferimento che il mediatore umano (Eli) per discernere la voce che gli parla dentro 3,5.6.8.16. Umilmente il sacerdote insegna a Samuele a diventare non uil servi di Eli ma il servo di JHWH e l’amico che il Signore mette a parte dei suo giudizi + piani salvifici in tempo di crisi 3,9-14; Gn 18,16-33

Il dialogo Eli Sam = piccolo gioiello che in poche battute ci insegna come rimanga sempre possibile una relazione di fede autentica e di delicata / rispettosa obbedienza tra i membri del popolo di Dio, anche in una stagione di decadenza spirituale 3,15-18.

Così Eli, sac. indegno, che sarà spodestato suo ruolo, ma che è èancora legittimo e non manca di esemplare umiltà, introduce il giovane Samuele a una perfetta fedeltà al Signore, in vista missione profetica (in?) tutto Israele 3,19-21. Eli disse: “Eli è JHWH! Faccia ciò che è bene ai suoi occhi” 3,18.

L’Arca in missione popolare tra i Filistei

Dio vuole aver bisogno di alcuni uomini ma sa fare anche senza di loro. Quando Israele o la Chiesa hanno perduto la bussola, il Signore prende in mano la storia altrimenti Ez 34. “L’arca dell’Alleanza del Signore è, senza dubbio, la protagonista di questi capitoli, tra i più belli di Sam.

Di fronte a una prima sconfitta di Israele per opera dei Filistei tra Afek e Ghen-Efer, la pretesa di andare a prendersi l’arca del Signore a Shilo come un talismano che liberi il suo popolo dalle mani dei nemici suona come un’iniziativa infantile superstiziosa. 4,3-9, Nm 10,35. Il Signore non è il portafortuna che si lascia accaparrare dalle mani del suo popolo: è questo invece che deve mettersi in riga con il suo Dio. E una ri-conversione al Signore richiede tempo e spazi di penitenza e umiliazione.

Passando dal capitolo 4 ai 5 e 6 si ha l’impressione che la cattura dell’Arca da parte dei Filistei segui invece l’inizio di una nuova e libera iniziativa salvifica sia per i Fil. che per gli Israeliti.

Fgli Israeliti l’hanno presa e portata nel loro accampamento come oggetto da utilizzare a loro vantaggio. Nella loro seconda vittoria i filistei la catturano come una preda – frequenza verbo laqach 4,11.17.19.21-22 – ela trasportano nelle loro città come un bottino di guerra 5,1-2.8-10. Qui però avviene la trasformazione: tra le mani dei nemici l’arca di Dio diventa un soggetto vivente che, da sola, abbatte i loro idoli e incute un timore salutare. La caduta memorabile di Dagon 5,2-7 rende finalmente giustizia alla fine di Sansone. I 7 mesi in cui l’arca rimane nel territorio dei filistei 6,1 cfr 10 piaghe 6,6 + conversiione Egiz. a lascia partire Israele. Così anche i filistei sapranno che “Io sono il Signore” cfr Es 12,29-36.

30.3.2000

Al termine dei 7 mesi i filistei prendono ancora l’arca 6,8-11 ma questa volta pieni di timore reverenziale – penitenziale, ironicamente pagando un salato tributo – 5 bubboni o (topazi?) d’oro – in ammenda della loro colpa contro il Dio d’Israele e riconoscendo sua sovranità anche sulla pentapoli filistea e i suoi dei i quali non hanno retto nei confronti con l’arca di JHWH 6,16-18. Le 2 vacche allattanti, sulle quali nessun giogo, che con il loro carro nuovo 6,7 salgono “diritee per la strada di Bet-Shemesh percorrendo sicure una sola via muggendo continuamente, ma no piegando né a destra né a sinistra” 6,12 = risultato del discernimento spirituale loro affidato dai nemici di Israele 6,9. I 5 capi dei filistei, che la seguono fino ai confini di Bet-Shemesh, possono prender nota di tale discernimento. Le 2 mucche = l’asina di Balaam, un altro animale che ha conosciuto il Signore meglio del suo padrone Nm 22,22-35; 2Pt 2,16.

Il ritorno dell’arca di JHWH non segna tanto una rivincita di Israele sui filistei. La perdita dell’arca aveva segnato un giorno di lutto mortale per gli israeliti, la fine dei 40 anni della giudicatura di Eli 4,18 + inizio tramonto servizio sac. della sua casa con morte figli Cofni e Tincas. Il senso di quella giornata rimaneva consegnato nel nome dato dalla madre morente al nipotino di Eli che in essa era nato: = La gloria – kabod – è stata portata via da Israele” 4,19-22. Toccherà a un altro sac. discendente casa di Eli, esiliato a Anatot, di essere dopo diversi secoli il profeta di un esilio ancora più drammatico della gloria d’Israele + definitiva scomparsa dell’arca del Signore Ger 1,1-3,16.

Anche se salutato con esultanza dai mietitori del grano nella pianura di Bet-Shemesh, il ritorno dell’arca tra i figli di Israele non rappresenta la restituzione di un oggeto sacro al popolo di Dio, bensì l’inizio di un modo nuovo di regnare su di esso da parte di JHWH soggetto, e una sostanziale conversione e riforma dei costumi religiosi degli Israeliti sotto la guida di Samuele a Mizpa 4,1b; 7,3-6. Di qui il castigo di quelli che avevano osato guardare l’arca, e il suo rispettoso trasferimento alla casa di Abinadub a Kiriat-Jearim, una città gabaonita sotto la protezione degli israeliti. Qui Eleazaro, figlio di Abinadeb, viene consacrato per il servizio dell’Arca di JHWH 6,19-7,1.

Questa vicenda dell’Arca del Signore, che trascende sia gli israeliti che i filistei, sfuggendo dalle mani possessive di entrambi, contiene lezione sp. della massima importanza nella differenza tra la vera fede e una religiosità tutta umana. Quest’ultima immagina di potersi servire di Dio quasi magicamente, pretendendo di associarlo per forza alle cause dell’uomo – Simon mago At 8,9-25

Quella conduce a servire il Signore senza condizioni e abbandonarsi totalmente alla sua volontà … Gesù – croce – Il popolo di Dio non dispone del suo Signore come un oggetto cfr (reliquie 1, Croce?)

Quando gli uomini di Dio finiscono in prigione, temendo il Signore – o in croce , il Signore è con loro, là dove essi si trovano Gn 39,21.23; Is 50,4-9;Gv8,29 .. Quando invece il popolo o la Chiesa di Dio escono dalla strada stretta dell’Evangelo – spada/croce, il Signore non li segue nel loro deragliamento, ma continua in altro modo e con altri il suo cammino, senza tuttavia abbandonare i suoi al loro destino, ma per ricondurre finalmente – persino al di là del sepolcro – i loro passi sull’unica via della vita e della pace Lc 1,79.

1Sam 7,7-17 propone anticipatamente un primo sommario della giudicatura di Samuele + suoi effetti salubri su Israele fino alla liberazione di tutto il suo territorio, che verrà però – sotto la sua ispirazione – tentata da Saul e realizzata da Davide 1Sam 12 = discorso di addio.

Forse una contesa

1Sam, 8-12 Lc 22,24-26; Mt 10,20 / Mc 10,35
Il passaggio del regime dei giudici a quello dei re segue una svolta nella storia del popolo di Dio. Fin dal principio ministero messianico, Gesù annuncia come aveva già fatto GvB: “Convertitevi …” regno.. Non preannuncia l’avvicinarsi economia del deserto , né anarchia carismatica, ma quella di un organismo, un’”istituzione” in cui Dio regni.

Per Gesù, l’istituzione di un Regno per Israele = opera finale di Dio, riservata per eccellenza al Padre, nei tempi e nei momenti cristologici, che egli ha fissati con tutto il suo potere e che egli solo conosce Mt 24,36. Il Messia risorto ne parlerà ancora ai suoi poco prima di Assunzione al cielo At 1,6-7. Qui in Sam ci troviamo ai primissimi inizi dell’evoluzione di questa economia regale, il cui primo ciclo si concluderà con la fine monarchia politica casa di Davide al tempo esilio di Giuda a Babilonia.

Di qui l’importanza cruciale della discussione accorata tra il vecchio Samuele + anziani d’Israele circa l’opportunità o meno di istituire la monarchia anche in Israele come avviene per tutti i popoli 8,5.20 Dt 17,14. E’ una discussione appassionata appassionante, in cui interviene anche il Signore che parla alle orecchie di Sam 8,6-10/21-22.

Riemerge il problema che si era affcciato con Gedeone Gdc 8,22-23 e con Abimelech e Iotam 9,1-21. Non si tratta solo della contesa su quale sia l’organizzazione sociale che meglio convenga all’unità del popolo di Dio se quella disorganica e prevalentemente carismatica del tempo giudici o quella stabilmente istituzionale del tempo dei re. Ancor meno si tocca il problema di quale sia la società umana politicamente preferibile…

Una lectio cristiana riconosce qui i primissimi modesti abbozzi di una cristologia trinitaria. La storia di JHWH con Israele e finalmente di Dio con l’umanità si limiterà a un’alleanza popolare tra il Signore e un “popolo-figlio” composto di uomini/donne naturali psichici Sap 18,13 .. oppure si spingerà verso l’inimmaginabile progetto di una reale divinizzazione di tutti uomini/donne divenuti figli/e Ta tekna Gv 1,12 11,52, mediante la loro conformazione a un Figlio originariamente e realmente divino, mandato dal Padre nella nostra carne Rm 8,3, il quale primogenito tra molti fratelli, divenuti appunto in lui veri figli di Dio per natura Gv 1,12? Senza il Figlio Unico divenuto nostra carne Gv 1,14 ogni vera divinizzazione filiale sarebbe impossibile non potendo essi partecipare alla paternità del Padre Mt 23,9.

La preminenza unica e l’autorità suprema = exousia = il Regno di questo unico Figlio in cui mediante lo Spirito verrà offerta a tutti la possiiblità di diventare veri figli del Padre 1Gv 3,1-2, è finalmente in gioco fin dal primo passaggio d’Israele da un regime puramente carismatico = (lo Spirito senza stabile mediatore) a una istituzione monarchica ma trinitaria = un unico mediatore di tutto lo Spirito 1Tm 2,5-6. Di questo senza saperlo ancora discute animatamente già Samuele con gli anziani di Israele At 3,24. Di questo ancora senza saperlo discutono le Chiese cristiane fino a oggi quando si interrogano sul “primato di Pt + successori. “NT unum sint”

Gli anziani chiedono un re, non pensano allo Spirito ma alla politica, Vogliono un re come tutti gli altri popoli. Il loro modello è la “stabile società perfetta” degli altri stati. Preoccupati dei filistei superiori agli Israeliti più organizzati, hanno un re. E’ questo il peccato capi d’Israele: il Signore non basta, non c’è altra via d’uscita se non assimilarsi comunque agli altri popoli “più progrediti” 8,6-9; 10,19; 12,12.19-20. Samuele invece pensa al Signore come unico re d’Israele. Per lui il regime dei giudici come primato riconosciuto allo Spirito cfr Mosè Aronne … è sufficiente e potrebbe continuare.

Tra i 2 interviene il Signore.