Sansone

Un “Fanciullone consacrato a Dio fin dal seno materno Gdc 13,.7;16,17 cfr 13-16 Nezir Elohim

Sansone

che ha il sole shemes nel suo nome Shimson comincia la storia biblica della fotta Israele/Filistei, quella che indurrà Israele a darsi un re. E’ forse l’importanza di questo lungo confronto di Israele con la Filistea – più serio di tutti gli altri – a conferire alla storia di Sansone un carattere esemplare particolarissimo.

Il tempo della punizione inflitta dl Signore, il quale mette gli Israeliti nelle mani dei Filistei è di 40 anni = numero pieno 13,1. Sansone poi giudicherà Israele per 20 anni 15,20;16,31.

La storia biblica di questo giudice lo accompagna per 4 cap. dalla nascita alla morte. Anzi comincia ancor prima della nascita, prevenendolo nel seno di sua madre, la moglie di Manoach = riposo come Noac/Noè, un uomo di Zortea appartenente a un clan della tribù di Dan, per la quale a Shilo, dinanzi al Signore era stato sorteggiato un territorio nella Shefelah a Nord di quello di Beniamino, tra Efraim e Giuda 4,33-47.

Nella storia di Sansone però i daniti appaiono da tempo in una condizione di soggezione sotto i filistei 15,11.

“Un fanciullo nazireo fin dal seno” sulla cui testa non dovrà mai passare il rasoio: una qualità di questo “consacrato” che lo accompagna non per un tempo limitato Nm 6,1-21, ma fino al giorno della sua morte 13,5.7; 16,17

Il lungo racconto dell’annunciazione nascita fatta prima ala madre, che è sterile, come donne patriarchi Gdc 13,3-7 e poi ad ambedue i genitori 13,8-23 è uno dei più tipici nel suo genere e ne racchiude tutte le caratteristiche Gn 18,1-15 …: annuncio nascita e missione del nascituro recato dall’angelo di JHWH dal nome trascendente e misterioso (?). Questo angelo è lo stesso Signore 13,20-23 … All’annuncio angelo rispondono il timore e le questioni di coloro che lo hanno ricevuto; viene offerto un segno dell’autenticità divina a cui fa seguito a cui fa seguito l’accettazione fiduciosa 6,17-24 + imposizione nome il quale cresce benedetto dal Signore. Il racconto annunciazione a Manoach + sua moglie è uno dei più vicini a 1Sam 1 + GvB + Maria Lc 1,26.

Un intervento così preveniente del Signore mette in luce ancora una volta e meglio il carattere puramente carismatico dell’investitura di Sansone da parte del Ruach turbinoso di JHWH a Madane-Dan 13,25; 14,6-19 ..

Quelli di Sansono sono giorni duri non solo per i Daniti ma anche per gli ebrei delle tribù vicine, insediati sulle colline limitrofe. “In quel tempo…14,4” pericolo ben più serio dei minoritari cnanei. Dalla pianura costiera scorrerie all’interno, 3000 uomini di Giuda 14,4. I filistei = segreto lavorazione ferro … non trovavano più un fabbro.. 1Sam 13,19-22

La vita cittadina (della) costa è più fascinosa. Anche le figlie Filistei fascino sul giovane “consacrato” di Zortea in confronto ocntadine israeliane. Così girando per Timna cfr Giuda + Tamar Gn 38,12-14 – Sansone colpito dalla bellezza di una filistea, e, su due piedi, decide di sposarla. All’obiezione genitori … risponde dicendo al padre: “Prendimi quella perché mi piace” 14,3.7

Colpisce l’impulsività del personaggio capriccioso – estemporaneo, forza leggendaria che non è in grado di gestire con saggezza. Non ha paura di un leone che gli viene incontro ruggendo mentre va dalla fidanzata … si nutre miele … carcassa. Ingenuamente borioso, molto braccio poca mente. Smargiasso “gioca al lotto” con l’episodio leone … indovinello – sfida.. Non sa però resistere debolezza fatale … poi torna a Zortea.

Bullo di periferia? Non prende sul serio, gioca con persone e cose, non si fissa. Forza confinata nei capelli, niente in testa su cui non è passato il rasoio.

Il suo cuore è buono nei giorni mietitura si ripresenta a Timna per visitare la moglie e portarle capretto. Il suocero nel frattempo credendo figlia ripudiata ha dato figlia in sposa amico di nozze. Gli offre la minore – scherzo atroce ai filistei. Vendica suocero e moglie.

Qui si lascia catturare e legare da 3000 uomini di Giuda, preoccupati per la vendetta che i dominatori filistei minacciano sulle tribù israelite confinanti, ma giunto a Lachi per essere consegnato al nemico investito dallo Spirito del Signore si libera, uccide 1000 incirconcisi con uan mascella d’asino ancor fresca e canta il macello fattone. Poi si disseta con l’acqua scaturita da una roccia spaccata per lui dal Signore Es 17,1-7: Nm 20,1-11

Sicuro della sua forza eccezionale gira tra i poveri villaggi israeliti e le “progredite” città filistee e, attratto com’è dalle donne, scende a Gaza vede una prostituta e va da lei. Sfugge poi a un agguato tesogli dai filistei alle porte citta divellando le porte con gli stipiti e la sbarra, trasportandoli sul monte c guarda he guarda in direzione di Ebron.

L’ultima avventura di Sansone è ancora segnata da ingenuità e debolezza davanti a una donna, un’altra infida filistea della valle di Sorok. Dalila di cui si è innamorato sinceramente.

Burlesco/(?) tira/molla … per rassicurarla 16,15 e “le apre il suo cuore” e svela il segreto = la seduzione compromette voto fatto al Signore seno materno. Leggerezza fatale a Sansole … il Signore si ritira … Dalila vende trecce 16,21.

Il loro successo viene celebrato come impresa vittoriosa dal loro dio Dagon 15,19;19,27. Ma è di breve durata. Durante festa Dagon 16,30-31. Così per l’ultima volta Sansone salva Israele con la sua morte.

Questa storia, piena di elementi leggendari (numeri mirabolanti di uomini e volpi) magico-rituali (capelli) è una storia triste. Il “fumetto” di questo maciste, un po’ fanfarone, specie per la tribù di Dan, di cui si prepara così la relazione dell’essodo verso il Nord 17-18. Le prodezze solitarie di S. non compensano certo il popolo di Dio del giogo pesante della dominazione filistea. Rappresentano, piuttosto, un momentaneo fuoco d’artificio evasivo in una situazione di assoggettamento e schiavitù. La storia diventa, così, una profezia della cattura dell’arca del Signore da parte dei filistei + suo vittorioso itinerario attraverso il loro territorio 1Sam 4,7. Il comportamento dell’eroe di questi 4 capitoli è caotico, imprevedibile, sembra che la sua forza fisica gli dia alla testa e il livello di confusione della sua coscienza prepara anch’esso la descrizione abisso morale che verrà raggiunto dall’orribile delitto di Gabaa e dalla guerra di tutte le tribù contro Beniamino 19-21.

La critica situazione socio-politica delle tribù israelitiche e, ancor più, il caos morale e religioso di un regime carismatico esasperato, che coinvolge nella confusione anche i giudici dei quali lo Spirito del Signore temporaneamente si serve per difendere il suo popolo, apre la via a incontrare la figura di Samuele 1Sam 1-3 … + istituzione monarchica 1Sam 8-12 non solo come rimedio al frazionamento + debolezza politica e militare d’Israele, ma pure alla sua anarchia spirituale e religiosa. Sansone fa pensare al giovane Davide contro Golia in tempi migliori 1Sam 17,4-28. Egli non è caduto in terra senza portare suo frutto Gv 12,24-25.

Il figlio di Manoach, però, non manca di un senso di giustizia 15,3.11 e di gandezza di fede/timore del Signore, specie nella sua fine. La sua “consacrazione” e appartenenza al Signore non è senza significato e senza frutto di fronte agli idolatri Am 2,11-12 anche se gestita spesso con tanta leggerezza. Un voto fatto al Signore segna seriamente e per sempre chi gli è consacrato. Non c’è autorità umana o seduzione di donna che possa renderlo vano. Lezione seria anche per il nostro tempo, così fertile di tradimenti a parole date.

Il vero protagonista di questa storia rimane JHWH il quale di tutti liberamente sa servirsi per salvare Israele (Gv?) 4,17b. Fin dal colpo di fulmine della ragazza di Timna “veniva dal Signore che Sansone cercasse una opportunità contro i filistei”, i quali in quel tempo dominavano Israele 14,4. La vera consolazione di questa pagina di tempi bui ci viene dalla rivelazione del permanere di tutte le realtà, le più grandi più piccole, nelle mani del Signore alleanza + mistero disegno salvifico su Israele e nazioni. Una tale presenza permanente di Dio a tutta la Storia non rappresenta per sé alcuna garanzia, per il suo popolo particolare, di essere preservati da prove di ogni genere, servitù, accecamenti e ancor – dalla conseguenza nostre colpe. L’intervento di Dio nella nostra storia non si fraziona tanto in piccoli episodi che dipendono giochi nostra libertà, ma si manifesta nella sapienza trascendente con cui Egli ci abbraccia, ci accompagna sempre e, finalmente, in sé ci assicura “riposo” = Manoach Gn 8,9.

Da un punto di vista spirituale, questa storia di uomini/donne di fede + autentico servo di Dio, che si dibattono in mezzo a costumi barbari e violenti culture loro tempo ci fanno anelare alla vera santità di Gesù, al di là della “buona coscienza sincera” con cui questi campioni popolo di Dio “esercitarono la giustizia … chiusero le fauci ai leoni” Ebr 11,33-38.

Non che i loro costumi morali siano inferiori a quelli moderni purtroppo. Le nostre generazioni continuano a essere testimoni di corruzioni … ben superiori a quelle … di una mascella d’asino + 300 volpi. Perciò la lettura di queste pagine è più che mai necessaria a (?) figli di Israele e Chiesa di Dio, per specchiarsi in esse e discernere di quale spirito siamo e per farci “agonizzare” nel discernimento tra l’aria opprimente delle nostre umane sincerità soggettive, ancora inadeguate, e quella purissima della verità di Dio (= sua soggettività). Un’agonia che misura l’enorme fatica + lentissima gradualità con cui le nostre coscienze ancora in cammino, vanno approssimandosi al cuore di Dio. In queste pagine si sono specchiati tutti i nostri fratelli/sorelle e di Sansone che ci hanno preceduti in un’esistenza nell’alleanza che ci pone dinamicamente in lotta continua con noi stessi e con il mondo.

Come si osservava alla fine nostra lectio di Giosuè, solo nella coscienza = nel cuore e nella libertà di Gesù Verità, il cavaliere “santo,fedele, verace” Ap 1,5; 3,7 noi possiamo contemplare la più perfetta coincidenza tra coscienza vera e coscienza buona, tra sincerità e verità e riposarci in questa pace. Solo dall’osservatorio assolutamente (?) della coscienza di Gesù possiamo discernere ciò che, nella storia che lo ha preceduto (in Israele) come quella che lo ha seguito (in Israele + Chiesa cristiana) era ed è purissima parola (Da Bar) e volere di Dio, o fatti – eventi (debarim) di uomini donne con i quali il Signore si è per sempre nell’alleanza di A. e di Gesù e attraverso cui egli, ancora sacramente, ci parla. “Chi ha visto me ha … Gv 14,9-10 …. ha detto una sera Gesù a Filippo. “Chi ha visto e contemplato mia coscienza, ha visto/contemplato il cuore stesso di Dio!” Ger 6,16

In lui, Figlio -Sapienza del Padre, oggi anche il mio tumultuoso fratello Sansone ha trovato ristoro per l’anima sua, le sue catene di rame sono diventate veste di gloria, i suoi capelli di Nazir ormai ricresciuti sono oggi una magnifica corona e con diadema (nezer) sul suo capo Nm 6,1-21; Mt 11,29; Gv 14,27

Se su Sansone, come su Iefte, Gedeone, Baraq, Deborah … scendeva, sporadicamente, la Ruach di JHWH, possiamo comprendere con quanta gioia, e con quanto maggior senso del riposo, essa, stanca in qualche modo di tante soggettività “in buona fede” si sia finalmente posata sul capo dell’ultimo Unto = Messia di Dio, nel momento della sua “consacrazione battesimale” al Giordano, come leggiamo nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei scritto in ebraico, che era letto dai nazirei e che Girolamo ha conosciuto.

Quando Gesù uscì dall’acqua … “Figlio mio in tutti i profeti aspettavo che tu venissi per riposarmi in Te, Tu sei infatti il mio riposo, Tu sei il mio figlio primogenito che regna per sempre

Apparsi nella propria gloria “= non qc di esteriore che si aggiunge e sopravvenga alla loro persona. Significa essere visti come Dio, il Signore della gloria 1Cor 2,8 li conosce e li vuole. Poichè la conoscenza che Dio ha degli esseri è la causa costitutiva + misura adeguata loro verità, essere visti nella gloria = essere conosciuti con tutto il proprio senso definitivamente svelato alla luce di tutta la storia, così come Dio la conosce, la disegna, la vuole. Gesù glorioso = percepibile tutta sua verità – rivela tutto il senso di Mosè – Elia = la loro gloria. Questi, a loro volta, conosciuti nella loro gloria sono parte essenziale conoscenza di Gesù colto in tutta sua verità = gloria

16.3.2000