Isaia

Isaia

Pros. del Santo di Israele operante storia Emmanuele Davidico

Religione e giustizia a Gerusalemme

Contro corruzione morale di Giuda, regni di Ozia, Jotam, Acaz, Ezechia ha profetizzato anche Isaia, figlio di Amoz chiamato al ministero nel 740 nel tempio.

E’ il più classico profeta di Gerusaleemme. Ha sempre davanti agli occhi e nel cuore il sogno di una Sion “città della giustizia, della fede” Is 1,26, meta di un pellegrinaggio universale dei popoli della terra, che salgono al monte del Signore e al suo tempio per imparare a vivere secondo i suoi insegnamenti + parola e per trasformare le arti della guerra … pace univrsale 2,2-5.

Ciò che il profeta vede sotto gli occhi , fin dagli inizi sua vocazione 1-5, non corrisponde a questo sogno: relig. di riti esteriori: sacrifici, offerte .. grassi di animali … = sistema culturle che tollera … orfani e vedove …. 5,20.

JHWH non sopporterà questa apostasia dell’alleanza con cui la figlia di Sio l’ha abbandonato, ma rimanendo “sola come una capanna in una vigna, come un casotto in un campo di cocomeri, come una città assediata” Is 1,8. Il Signore devasterà la sua vigna diletta, Gerusalemme, chiamando degli invasori. Is 5.

Lo jahvismo e grande politica medio orientale

Is non è un profeta di sacrestia. Per lui la santità e la gloria trascendente del Signore altissimo – il Santo d’Israele 3x santo 10,17 – che ha contemplato in una teofania nel tempio , in una teofania riempie tuta la terra. Di fronte al trono della maestà divina Is si sente perduto, un uomo dalle labbra .. che un Serafino – “un bruciante” – staccatosi dal trono, purificherà con carbone ardente, così che il profeta possa partire per adempiere alla sua missione di annunciare il giudizio di Dio sul paese: ci sarà una devastazione e un esilio. Fino a che della quercia e del terebinto caduto resti solo un ceppo, che sarà “una progenie santa” 6.

Per Is, nel popolo del Signore, la fede jahvista deve tradursi in saggezza e coraggio politico. La situazione politica interna finale del suo tempo è proprio cambiata dal tempo di Davide. Espansionismo imperialista di Assiria e Babilonia. La vocazione profetica di Is ha luogo 5 anni dopo la salit al trono di Tiglat-Pileser III 745 grande stratega e organizzatore militare … Dal golfo Persico al Mediterraneo … imposte … vassallaggi … deportazioni.

Vero profeta di JHWH, unico vero signore del mondo e storia, Is contempla lo scenario del suo tempo alla luce bruciante dell più pura fede jahvista.

Con questa fede insiste perché Acaz di fronte alla minaccia guerra siro-efraimitica 734-732 non chieda un aiuto, molto rischioso, all’Assiria ma confidi unicamente in JHWH Is 7,1-11,9

Fallisce il duplice intevento del profeta 7,19.10-17 per convincere il re e gli assiri devasteranno il paese 7,18-25. Is si ritira allora dalla scena 8,11-20

Parimenti a varie riprese cerca di dissuadere il re di Giuda dal cercare alleanza militari intrighi politici con l’Etiopia + Egitto, ma non ottenendo ascolto, si ritira ancora nel silenzio 18 e 20.

Come Osea non si schiera ne’ filo Assiria ne’ filo Egiziani. Ha il coraggio di prendere sul serio la fedeltà immancabile, anche se misteriosa, di JHWH fino in fondo.

Quando Sennacherib discende in Giuda e giunge fin sotto le mura di Gerusalemme Is sostiene Ezechia nel contare solo si JHWH 10,24-27 e Gerusalemme miracolosamente salvata 17,12-14 + 31,5.

Lungi dall’essere teologo (?) Is distingue:

  • piano su cui gli avvenimenti umani fanno il loro corso
  • il giudizio di Dio su (di essi)
  • comportamento di fede che di fronte a essi deve seguire un popolo che prenda sul serio Dio che è il suo Signore.

Meditando su strapotere Assiro Is riconosce un disegno provvidenziale: strumento ira di Dio a cui JHWH fa un fischio – come a un cane – perché punisca il popolo infedele 10,5-6 cfr Samaria ecc … Gerusalemme potrai scampare il pericolo? Is però si rende conto peccato originale di tutti gli imperi 10,15-19 / 31,8-9 / 30,31-33

Emmanuele, il Re che reca il segno che JHWH è con noi

Nonostante esperienza deludente imperi totalitari Egitto, Mesopotamia + proprie monarchie “moderate dai profeti” nel Nord e Sud terra di Israele, l’ideale Re – regno che lascia trasparire sulla terra la regalità di JHWH nella coscienza del popolo di Dio, specie prof. di Gerus. Tenace la speranza di un “Davide” = regno davidico anche dopo Davide ee Salomone. Il Sal 72 non a caso intitolato “Di Salomone” esprime l’int. perfetta del re israelitico ideale, sazio di giustizia proveniente dal Signore, di cui è figlio e sovrano di un regno esemplare traboccante di gioia e pace.

E’ toccato soprattutto a Is, per la casa di Davide, il vessillo di una speranza regale, che superi i nemici, sfidi i secoli e la ruggine della storia degli uomini.

In un particolare frangente storico pericoloso casa re di Giuda tempo coalizione siro-efraimitica 734 Edom si ribella a Giuda mentre Rezin re di Damasco + Pekach di Samaria assediano Gerusalemme Is 7,1-2. Is accompagnato dal figlio (come?) prof. “un re ritornerà” 7,3 va incontro ad Acaz per esortarlo a non avere paura e riporre solo in JHWH la stabilità del suo regno + casa. Per convincere il re a non ricorrere all’aiuto esterno infido dell’Assiria di Tiglat-Pilezer III, in un secondo incontro Is offre un segno straordinario che il Signore sarebbe pronto a concedere re eseguendo qualunque richiesta escogitata dalla sua immaginazione 7,10-11. La prposta del profeta sembra una sfida divina, non priva di ironia, a quella che il re avverte come situazione di estrema emergenza, in cui l’unico estremo rimedio gli appare il ricorso all’Assiria. Non sarà JHWH più potente di …? Il re uomo di poca fede e di falsa pietà, si rifiuta di chiedere il segno per non “tentare il Signore”. E allora JHWH, stancato della incredulità del re, offre, di sua iniziativa, alla casa di Davide un segno, escogitato da lui, che in sé sarà assolutamente ordinario, apparentemente irrilevante. Non un segno “dal profondo degli inferi o lassù in alto”, bensì uno di quegli eventi di quaggiù sconvolgenti per la loro semplicità e che la sapienza del vero Dio predilige per realizzare i suoi disegni salvifici, lo stesso segno che 8 secoli dopo verrà dato ai pastori di Betlemme: “troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” Lc 2,12 Is 7,14-17.

Dal momento che questo segno viene offerto alla casa di Davide – minacciata di deposizione e estinzionein quel momento critico , esso sembra concernere la giovane regina, sposa di Acaz che difatti, in pieno tempo di guerra, attende di dare alla luce 734, l’erede reale Ezechia, uno dei migliori re di Giuda devoto di JHWH. Per sé, il regno di Dio non consiste in primo luogo nella nascita di un figlio, ovviamente già atteso da Acaz + sposa, ma nell’annuncio imminenza disfatta dei 2 re nemici; un annuncio però legato all’apparizione del piccolo principe. Più tardi, durante il regno Ezechia, come si è visto, la sicurezza di Gerusalemme apparirà garantita dal fatto che non “il re di Assiruia”, bensì “Dio è con noi” Is 36,37.

Questo nome che in greco diventa Emmanuel può derivare da una acclamazione liturgica Sal 46,8 Am 5,11 ma qui assume significato simbolico per tutto il regno di Giuda Is 8,8-10.

La portata, però, che il profeta assegna a tale nome, e specie quella della rilettura che ne hanno fatto i suoi discepoli lo ha aperto a significare una speranza sempre più grande che si è spinta molto più in là del regno di Ezechia e anche più in là della nascita e del regno di Giosia di cui probabilmente si gioisce in Is 8,23b-9,6. Ne è testimone, tra l’altro, il modo con cui, già dal II sec. aC la Bibbia greca dei giudei alessandrini traduce la parola (tea?) alma, secondo una lectio dinamica propria della Bibbia, dalle vicende più articolari, specie da quelle più critiche per il popolo di Dio, lo sguardo prof., senza eludere tappe intermedie storia regno davidico, attraverso tempi/spazi che si tingono gradualmente di un’aurora messianica + speranza escatologica. Qui la liberazione dall’incontro di Damasco + Samaria, lungi dall’essere quella ben umiliante e (?) dell’intervento assiro, invocato dall’incredula Acaz, sarà quella dell’economia messianica di un ultimo Emmanuele davidico figlio dell’ultima (?) di cui il figlio della prima è solo il germe, già presente nel grembo di Israele Is 8,1-20. I connotati dell’ultimo regno dell’Emma. – significati tra l’altro dall’alimentazione del nascituro 7,15-16 da una generale effettiva educazione e connversione alla pace – sono quelli paradisiaci del tempo messianico, che appare come luce nelle tenebre, le cui prime scintille erano già significate 300 torce di Gedeone che si accesero in una delle più fonde notti di Israele fra la fonte di Charod e il monte More, il giorno di Madian Is 8,23b-9,6. La prospettiva di un regno messianico-paradisiaco è rinforzata da un passo ulteriore della profezia davidica Isaiana, quella del virgulto di Jesse 11,1-9 che può essere stata formulata durante l’elilio o dopo sotto Zorobabele 538-521.

Il regno messianico dell’ultimo Emmanuele segnerà il trionfo finale e glorioso della contestata ideologia regiaa che, da Sam in poi, travaglia la cosienza di Israele. l’Emm-Re messianico apre e chiude NT di Gesù figlio di Davide 1,23;28,20. E’ questo l’ultimo rassicurante sì con cui il Signore risponde alla domanda incessante che travaglia la coscienza di Israele dla giorno di Massa- Meriba:”JHWH è in mezzo a noi sì o no?” Gs 17,7