Libri dei Re …dei profeti
Libri dei Re …dei profeti
Non parlano a nome proprio come saggi, hanno piena coscienza che è il Signore che parla dalla loro bocca … coraggio di proclamare questo evento: “Così dice il Signore … Oracolo del Signore “trovano insopportabile per il Signore = che si cerchi di capire con il nome di Dio e con il fumo del culto il peccato del re e del popolo, confondendo la coscienza di entrambi. Il Signore non intende fare prestanome … lo afferma con intransigenza e gelosia assoluti.
YHWH è Dio: Elia il Testita …itinerario carmelo – Oreb … dall’Oreb al mondo.
La pagina più solenne della profezia israelitica è la sfida proposta da Elia ai profeti di Baal sul monte Carmelo + fuga …
Elia, il testita, uno degli abitanti di Galaad è il più grande dei profeti del Nord il più tipico rappresentante profezia biblica. “Un uomo peloso, una cintura di cervo ai fianchi 2Re 1,8, come tale apparirà con Mosè a Gesù, sarà annunciato da Malachia come il messaggero che tornerà (dal cielo …) e precorrerà l’evento puruficatore del Signore nel suo tempio 3,1.23-24 cfr ritratto indimenticabile di Sir 48,1-11. C’è la siccità chiamata dal profeta nel regno di Acab 1Re 17.18 = punizione culto Baal. C’è ricordo vittoria sul Carmelo + prodigi + vedova Zarepta: predizioni … morte Gezabele … il monte Carmelo = bassa catena montuosa che si distende tra Mediterraneo e pianura di Izreel è un nido di profeti 2Re 2,25.. =baluardo jahvismo in mezzo a sincretismi e apostasie. Attraverso tradizione “carmelitana” continua ancor oggi a tenere alto il primato assoluto del Nome Trascendente del Signore nella Chiesa di Occuidente. Su questo monte Elia cecava Acab e tutto Israele per assistere sfida decisiva sul Nome tra Elia e 400 che mangiavano a tavola Gezabele 1Re 18,21
La strepitosa vittoria di Elia col fuoco di YHWH che cade dal cielo e consuma + falsi profeti scannati nel torrente Kishon segna l’assoluto e intransigente rifiuto di ogni idolatria, che la vera fede esige, ma non rappresenta ancora la conclusione della sfida profeti. Dopo aver vinto i falsi profeti il profeta di YHWH, impaurito da Gezabele che lo ricerca a morte deve sostenere un’altra sfida col Signore. Dal monte Carmelo fugge verso Sud oltre Bersabea di Giuda e si inoltra nel deserto scoraggiato … focaccia + angelo … 40 giorni 1Re 19,8 + Gs(?) 31/24,18;34,28.
Una distanza spaziotemporale così intera tra i due monti simboleggia la relazione di continuità + trascendenza tra il profeta del Signore e il Signore del profeta. All’Oreb Elia deve confrontarsi con il nome di JHWH non più come egli lo ha percepito, pronunciato e difeso sul Carmelo di fronrte ai profeti di Baal + tutto Israele, bensì come il Signore stesso si manifesta nella teofania di “una voce di tenue silenzio” 1Re 19,12. JHWH non è nel vento impetuoso che spacca monti e rocce, né terremoto né … ma in quella voce di silenzio che domanda. “Che c’è ui per te Elia?”
E’ ben vero che gli ordini terribili che il profeta percepisce come impartitigli dal Signore 1Re 19,15-18 non autorizzano ad interpretare una simile teofania come la manifestazione di una possibile “dolcezza” del Signore che contrasterebbe con la violenza che viene richiesta dai suoi profeti. Quella voce di silenzio tuttavia sembra voler misurare e significare tutta la distanza esistente tra il modo in cui la coscienza umana sia pure la più alta sa giungere a concepire e a “raccontare la evidente(?) assolutezza” dell’essere + verità di Dio e della sua economia salvifica “e quell’essere 3 volte Santo di JHWH in se stesso percepito dall’uomo come sempre al di là della propria coscienza Deus semper major” Is 6,1-4Gli uomini di Dio, anche più vicini a lui, sono quasi fatalmente indotti a pensare, interpretare, concepire la radicale trascendenza del sevizio del Signore + missioni da condurre nel suo nome, alle quali sono inviati, come delle imprese battagliere delle “crociate”, “guerre sante” Is 6 1,4 Dio o vuole.
Solo Gesù, il Figlio, con i discepoli che custodiscono la testimonianza del suo martirio Ap 12,11.17 sapranno coniugare la suprema “violenza” della sua confessione del Nome del Padre Gv 17,26 con la sapienza e potenza della consegna del proprio corpo e sangue alla violenza della croce 1Cor 1,22-25 su cui l’impero delle tenebre crocifigge i servi di JHWH unico Dio vero Lc 22,37,53 Gv 1,18.
La traiettoria geografica Carmelo – Oreb = itinerario profetico della fedeltà all’alleanza del rinnovamento della religione mediante un ritorno radicale alla fede. Il vero profeta di YHWH non è rimasto fermo all’antico in un conservatorismo tradizionalistico fondamentalistico Ger 35. Non è nemmeno proteso verso il nuovo in un progressismo superficiale e cieco. Critica e discerne il presente ritornando al principio – Sinai, là dove il Signore stesso (non le generazioni passate) ha cominciato la storia dell’alleanza, e di là prepara il futuro in una fedeltà sempre nuova all’unica alleanza di Dio. Rifarsi all’origine di una vocazione e rifarsi a Dio o a ciò che è di Dio, prima e al di sopra di tutte le componenti culturali proprie di ciascun momento della storia di quella vocazione. Il profeta è essenzialmente l’uomo dell’alleanza, mediante il quale il Signore ripropone e riattualizza in circostanze sempre nuove lo statuto fondamentale che , al Sinai, ha fatto di Israele il popolo di Dio. Dalla solitudine primogenia del Sinai, dove è stato rinvigorito dalla teofania del principio, Elia deve ritornare (shkab?) sui suoi passi verso il deserto di Damasco per preparare un avvenire per il popolo del Signore. 1Re 19,15-16 E non dica di essere rimasto solo, pieno di zelo per YHWH, perché il Signore è capace di riservarsi ancora un grande numero di fedeli (7000) che non hanno piegato le ginocchia a Baal e non l’hanno baciato con la bocca 1Re 19,14-18.
Il ritorno del profeta all’Oreb ci permette di raffrontare il racconto teofania di Elia (= voce del silenzio) con quello di Mosè (= rivelo Es 3) + per tutto Israele (= Sinai fumente) Es 19
Dobbiamo tener bene unte questa scene, comprendendo una in riferimento all’altra, per entrare poi con Pt e Gv nell’ultima teofania: quella per Gesù tra Mosè/Eliasul Monte. “La testimonianza del martirio di Gesù è lo Spirito della profezia” Ap 19,10
Tutto il ciclo di Elia + Eliseo descrive il ruolo e la libertà maggiore dei profeti di YHWH nel regno del Nord. Essendo questo fin dall’origine un regno aperto, potente, ricco, ma scismatico e privo di successione regale legittima e continua, esposto a continue lotte di successione, colpi di tato, l’autorità dei re + sacerdoti santuari regali vi appare fragile e indebolita dalla loro “mala fede”, dal loro “stato di peccato” più di quanto essa venga affermata, nel legittimo, ortodosso e più conservatore regno del Sud + tempio di Gerusalemme fondati sull’alleanza di YHWH con Davide.
30.11.2000