Jahvismo su piano politico e culturale

Jahvismo su piano politico e culturale

Sul piano politico e culturale, poi, lo jahvismo mitigato e imperfetto ma spiritualmente significativo viene ristabilito in Israele dal colpo di stato di Iuu. La promessa di una riscossa anti-baalista nasce sul monte di Dio, l’Oreb, all’ingresso della caverna dove Elia scoraggiato e convinto di essere il solo zelante di JHWH si era rifugiato per sfuggire alla vendetta di Gezabele, dopo la sua sfida ai profeti di Baal + strage sul Carmelo 1Re 18,19 …

Lì Elia riceve la sua ultima missione, designare un nuovo profeta, Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Mecolà come suo discepolo e successore: ungere un nuovo re per Damasco, Cazael: ungere un nuovo re per Israele, Ieu figlio di Iosafat, figlio di Nimsi e e rinvigorire così le ginocchia dei 7000 di Israele i quali non si sono piegati davanti a Baal e non lo hanno baciato con la bocca. 1Re 19,15, Os 13,2.

La casa di Ieu regna su Israele quasi per un secolo “fino alla IV generazione” 841 – 743. Si presenta come l’effetto di un intervento divino, mediato dai profeti. Elia, Eliseo + ”Figli dei profeti” 1Re 19,16-17 per far scomparire da Israele il baalismo fenicio introdottovi da Gezabele + Acab, e per promuovere una riforma jahvista “moderata” e imperfetta, dal momento che ormai inevitabilmente continua lo scisma religioso di Geroboamo, con i due vitelli nei santuari di Dan e Betel 2Re 10,28-29,31.

“Moderata” quanto all’ortodossia imperfetta della fede jahvista la riforma di Ieu è accompagnata, invece, su un piano morale da un’astuzia e brutalità feorce: l’assassinio di 2 re (Joram e Acazia): lo scempio fatto della regina Gezabele: lo sterminio totale della famiglia di Acab + principi di Giuda; la strage impietosa di tutti i fedeli di Baal nel suo tempio in Samaria, demolito e ridotto a immondezzaio: tutto narrato in un clima drammatico di violenza inaudita.

Questa violenza deve essere ben compresa sul piano spirituale.

Prima di tutto, cfr “guerra di JHWH” Sir 46,3 Sir 46,3 in Giosuè misurare modalità comportamento antichi con criteri nostri = tempo perso, e ci fa mancare la lezione spirituale che la storia (?) intende trasmetterci sia sincerissima incarnazione delle operazioni (davarim) divina in storia umana sia sulla legittimità saìì”sacrosanta” di una “violenza spirituale” caratteristica pura ortodossia jahvista, quella che forse anche Gesù menziona a proposito persona e missione (Gv 3(?) Mt 11,12).

Il nostro”disagio morale” nel leggere scandalizzati nel Libro del Santo questi racconti violenti, quando il disagio non è ipocrita … non deve farci sorvolare sulla portata teologica e spirituale della devozione e fervore jahvista di Elia sul Carmelo 1Re 18,16-40 … di Ieu contro casa di Acab …contro Baal. Di questo fervore parleremo un poco più aventi a proposito missione profeti nel Regno di Israele.

Qui basti ricordare che, come spesso accade, un’ortodossia incompleta e imperfetta non di rado si associa a un’ (?) tremenda e intollerante del Signore e della sua gelosia e di conseguenza si esprime con metodi integralisti e violenti che tradiscono oltretutto una debolezza di fede timorosa di essere minacciata dalla fede o non fede altrui. E’ il caso di tante guerre di religione tra Islamici/Cristiani … Tutti metodi indubbiamente molto distanti dalla perfetta ortodossia e intransigenza di Gesù.

L’umanità ha bisogno ancor oggi di camminare molto nella storia prima di torvare il modo con cui armnizzare fede divina e mores umani, per scoprire l’unicità e la gelosia irrinunciabile della passione vera d’amore, quella propria del Signore. Il regno di Israele ce ne offrirà una profezia nella vicenda appassionata di Osea, il figlio di Beeri lo sposo di Gomer, figlia di Giblaim(?).

Sul piano politico internazionale, invece, sotto la dinastia di Ieu, rimane a lungo travagliato sotto la minaccia aramea di Cazaele e di Ben-Hadad, re di Damasco di cui il re Ioachaz diviene vassallo 2Re 10,22-33 e che a Sud arriverà a minacciare persino Gerusalemme 2Re 12,18-19. Più tardi gli aramei saranno sconfitti 3 volte da Joas, figlio di Iaacaz, e finalmente sottomessi dalla brillante riconquista “quasi davidica” 2Re 14,28 dei confini del regno condotta da Geroboamo II figlio di Joas. Appartenente alla casa di Ieu, questi regnò per 41 anni e fu uno dei più grandi re di Israele, anche se, dal punto di vista religioso continuò a perpetuare l’idolatria dei vitelli di Dan e di Betel 2Re 14,25-28 Am 6,13.

La casa di Ieu viene estinta dall’assassinio del re Zaccaria figlio di Geroboamo II per mano di Jallum figlio di Jabes 15,8-16. In seguito altri colpi di stato conducono alla rovina il regno di Israele che viene cancellato dalle progressive invasioni assire.