Tentazioni e peccati della Monarchia di Israele
Tentazioni peccati della Monarchia di Israele
Idolatrie, autolatrie, asservimento fede-politica, contaminazioni culturali, abusi di potere, ingiustizie
Il peccato di origine di Geroboamo fiorisce nei vari peccati dei re scismatici di Israele.
Davide, proprio lui per primo, aveva dato l’esempio di abuso nefando di potere 2 Sam 11,2.
E questo mentre l’arca d’Israele e Giuda abitano sotto le tende. Joba … sua gente accampati in aperta campagna 2Sam 11,11 ergo(?) si capisce “il re è il re”! Il libro dei Re però, più questo di quello delle cronache, ricorda questo vergognoso peccato di D. il re secondo il cuore di Dio 1Re,15,6(?).
Il peccato di D tipo come lo presenta la Bibbia cfr Gn 3,7 forse frutto generalizzazione di questo. C’è il momento della tentazione 2Sam 11,1-3 + caduta di “debolezza”, + si cerca di nascondere con nuovo delitto …
Intervento Signore per Natan … D non riesce a riconoscersi (tanto grande il suo Io di re) + pentimento …
Il secondo peccato di D – anch’esso “satanico” 1 Cr 21,1-3 – il censimento per tasse; pretesa di “contare”
Sconterà: morte figlio – tragedia Amman e Tamar 2Sam 12,10-12/13, Assalonne, carestia, peste.
Nel regno di Israele questi peccati diventano pane quotidiano e si mescolano con il peccato di colpi di stato continui, assassinii politica idolatra conseg matrimoni misti da cui D era rimasto immune, non Salomone.
I peccati dei re d’Israele + Giuda sono tipici di uomini che hanno nelle loro mani un potere che viene dal Signore. Invece di gestirlo nel suo nome, identificano le loro persone con quel potere, ritengono di “essere nella misura del loro potere e del loro avere” credono persino di poter rendere YHWH connivente con i loro propositi, ideologie politiche.
I loro atti di culto diventano null’altro che espressione di arroganza per accaparrare il Signore e usarlo. La radice del peccato è sempre di tipo idolatrico un venir meno alla fede – obbedienza al Re dei Re e Signore dei Signori Dt 10,16-21 Ap 17,4.
Nemmeno il popolo del Nord, rimane immune dal peccato dei suoi re – gonfio com’è della superiore prosperità – efficienza … Amos, il pecoraio del Sud, denuncia la venalità della giustizia e violenze, inganni contro i poveri 2,6-7 5,7.10-12 “L’orgia dei buontemponi”, case “letti d’avorio”, palazzi di Samaria, vacche di Basan; ritualismo…
Nel tempo monarchia diventa ancor più vero ciò che notavamo leggendo Gdc: i peccati propri degli uomini e del popolo di Dio hanno una loro specifica malizia, in quanto si coniugano con la tendenza a mettere sempre davanti in nome di Dio pretendendo empiamente di nascondere sotto questo nome le passioni mondane dei re – e dei sudditi. La strumentalizzazione del Nome per i fini di potere e in vista prestigio è il peccato di “idolatria” criticato dai profeti. E’ il peccato dell’unto – glorificazione di chi si appropria del dono di Dio come di una preda gelosa. = farsi un nome con la propria forza invece di “dare” dal Signore servendolo senza riserve sino a perdere sé stessi.